Newsletter Numero 5 - 2024
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n.5- 2024
Esami approfonditi per monitorare la propria salute: a Cingoli inaugurato il nuovo Punto Salute INRCA
 
 
 
 

Ufficio COMUNICAZIONE INRCA

 

Una sanità sempre più vicina ai cittadini grazie a una rete di servizi che cresce sul territorio e all’uso di tecnologie all’avanguardia. L’Inrca ha inaugurato il nuovo Punto Salute a Cingoli, in una cerimonia che si è svolta sabato 30 novembre alle 11 in viale della Carità 13, presso la struttura ambulatoriale dei medici di medicina generale. All’evento erano presenti il sindaco di Cingoli, Michele Vittori, la Direttrice Generale Inrca, Maria Capalbo e il vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione, Filippo Saltamartini.

Si tratta del sesto Punto Salute Inrca nella regione, dopo quelli aperti nel 2023 ad Acquasanta e Appignano e, quest'anno, a Osimo, San Ginesio e Castelraimondo. All’interno, i cittadini potranno da ora accedere a diverse prestazioni: la saturazione di ossigeno e la pressione arteriosa, la spirometria e l’osservazione dermatologica in epiluminescenza, l’elettrocardiogramma e gli holter cardiaci. Verranno accolti dagli infermieri del Punto Salute, che saranno in contatto in telerefertazione con i medici dell’Inrca e in grado così di valutare lo stato di salute dei pazienti.

“Il Punto Salute rappresenta un approccio reale e innovativo sul territorio — è il pensiero della Direttrice Capalbo — Semplificherà gli accessi alle prestazioni sanitarie, permettendo lo sviluppo, l’implementazione e la disseminazione di nuovi modelli assistenziali, per una migliore prevenzione e gestione delle problematiche di salute dei pazienti, soprattutto quelli anziani. Il recente premio dello Smartphone d’Oro, vinto a Roma, è una dimostrazione dell’impegno della nostra Azienda nell’investire nell’innovazione digitale, integrandola con il percorso di cura del paziente anziano. È nostra intenzione incrementare il numero di servizi a distanza tramite gli strumenti di telemedicina e Intelligenza Artificiale. In prospettiva, stiamo lavorando allo sviluppo di sistemi sempre più connessi, per rafforzare la medicina di prossimità, l’invecchiamento attivo e la presa in carico della fragilità, al fine di portare le cure al domicilio dei pazienti ed evitare le ospedalizzazioni inappropriate”.

Il Punto Salute sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13. Per accedere ai servizi occorrerà la prescrizione del medico di medicina generale. La prenotazione è da effettuare tramite il Cup, contattandolo telefonicamente o andando in uno degli sportelli dell’Inrca. Dopo la refertazione da parte del medico specialista di riferimento, verrà inviata una mail al paziente, informandolo della disponibilità del documento nella propria area riservata. Per i pazienti più anziani, con poca conoscenza del Pc, sarà possibile ritirare il servizio presso lo stesso Punto Salute.

“Questa nuovo attivazione dimostra ancora una volta come l’Inrca si stia impegnando al massimo per creare una rete sanitaria estesa sul territorio — dichiara l’assessore Saltamartini — Come Regione, stiamo incrementando il numero di borse di specializzazione per i medici. Inoltre siamo alleati dell’Istituto nell’apertura di questi centri, che possano evitare l’assalto di pazienti al Pronto Soccorso, soprattutto quelli con codici bianchi e verdi. Le Marche, va ricordato, sono tra le prime cinque regioni benchmark nel rispetto all'erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea)”.

Accedendo ad uno dei sei Punti Salute INRCA nelle Marche, i cittadini marchigiani potranno usufruire di prestazioni di carattere non urgente per le quali non c’è bisogno di recarsi al Pronto Soccorso. Una volta effettuata la visita e ottenuto il referto, potranno pagare direttamente in maniera telematica, facendolo o sul sito di Mpay Aziende Sanitarie (https://mpay.sanita.marche.it/), per la gestione dei pagamenti in favore delle Aziende sanitarie della Regione. Oppure tramite bonifico al seguente Iban (IT40S0306902609100000046090) indicando nella causale il cognome, il nome e data di nascita di chi ha beneficiato della prestazione, il numero di prenotazione al Cup, la data di esecuzione e la tipologia della prestazione effettuata. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
n.5 - 2024
Lotta al diabete: in Piazza Roma ad Ancona screening gratuiti a tutta la popolazione
 
 
 
 

Elena TORTATO

 

Circa 83 mila marchigiani soffrono di diabete, il 5,6% della popolazione complessiva regionale. Un dato sotto la media italiana (6,6%), come evidenziato dall’Inrca alla vigilia della Giornata internazionale del Diabete dello scorso 14 novembre, ma comunque una problematica da non sottovalutare, perché capace di presentarsi all’improvviso con un non corretto stile di vita.

Diffondere la cultura della prevenzione e scoprire se i propri valori corporei siano correttamente nella norma, nei riguardi di una malattia cronaca eterogenea caratterizzata da persistente aumento dei livelli di zucchero nel sangue. Per questi motiva l’Inrca, insieme alla onlus Adt Ancona all’iniziativa del Lions Club ‘La Mole’, ha partecipato in piazza Roma con un proprio stand per screening gratuiti aperti a tutta la popolazione.

“Il diabete riguarda e riguarderà sempre più persone — è il commento della Direttrice Elena Tortato — La giornata mondiale vuole accendere i riflettori su questa patologia, informando e sensibilizzando la popolazione. La prevenzione del diabete tipo 2 si identifica con la promozione di stili di vita corretti, che possono prevenire fino all'80% dei casi. L’importante però è anche la diagnosi sia precoce, perché attraverso un'adeguata gestione da parte del paziente e del team diabetologico si possono ottenere controlli ottimali della patologia, oltre alla riduzione delle complicanze a lungo termine”.

Proprio l’Inrca sta combattendo al massimo delle sue possibilità la sua battaglia contro il diabete. Lo sta facendo nei suoi centri, dove oggi si contano 300 donne col diabete gestazione in carico e altri 10.000 pazienti: più di 8.000 col tipo 2 e 1.200 col tipo 1. Il primo tipo sorge dopo i 40 anni d’età ed è caratterizzato da una ‘insulino-resistenza’, ovvero un eccesso nella produzione epatica di glucosio e una sua ridotta utilizzazione da parte dei muscoli. Il secondo avviene invece durante l’infanzia o in età adolescenziale, causato da un’assenza totale di insulina.

“Se oltre il 6% delle persone soffrono in Italia di diabete, preoccupa il dato della popolazione anziana, che raggiunge una prevalenza del 20% — è il commento del dirigente Lagonigro — Per questo corretti stili di vita e controlli medici periodici sono fondamentali per la prevenzione. Vogliamo sensibilizzare le persone sul tema perché oggi, grazie alle cure, alle terapie farmacologiche e ai dati di prevenzione a livello cardiovascolare e renale presenti, si possono utilizzare tutti gli strumenti necessari per ridurre il più possibile l'insorgenza delle complicanze. Così la popolazione può ridurre al massimo la possibilità di insorgenza della patologia, sapendoci convivere adeguatamente nel caso di un suo arrivo”.

Nel nostro Centro di riferimento regionale di Ancona, siamo impegnati in diverse iniziative, come la lotta per la cura del piede diabetico (la complicanza più grave del diabete), della malattia di tipo 1 (con device e tecnologie come micro-infusori di insulina e sensori per la rivelazione in continua della glicemia) o del diabete gestazionale, facendolo in ambulatori specializzati. Come obiettivi futuri ci sono la cura a distanza tramite telemedicina, per i pazienti impossibilitati di muoversi, e l’impegno al fianco dell’Univpm, per produrre nuovi modelli organizzativi di gestione della malattia attraverso percorsi diagnostico-terapeutici digitali.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
n.5 - 2024
La telemedicina dell’INRCA per i pazienti sottoposti a dialisi vince lo “Smartphone d’Oro” di PA Social
 
 
 
 

Ufficio COMUNICAZIONE INRCA

 

Lo scorso 26 novembre a Roma l’assegnazione del prestigioso riconoscimento che premia le migliori pratiche di comunicazione pubblica digitale. La dg Capalbo: “Un passo avanti significativo per migliorare la qualità della vita dei più fragili”

Un’eccellente gestione dell’assistenza sanitaria passa anche attraverso l’impiego di tecnologie all’avanguardia. Ne è consapevole il nostro Istituto, specializzato in ambito geriatrico e gerontologico, che si è aggiudicato lo “Smartphone d’Oro 2024” con il suo progetto di telemedicina messo in campo per assistere da remoto i pazienti costretti alla dialisi peritoneale. Il prestigioso riconoscimento, assegnato dall’associazione PA Social alle migliori esperienze di comunicazione e informazione pubblica digitale, è stato ritirato, nel corso della cerimonia di premiazione a Roma, dalla Direttrice Maria Capalbo, e dalla Direttrice del reparto di Nefrologia e Dialisi, Federica Lenci.

“Questo premio è per noi motivo di orgoglio — commenta la Dg Maria Capalbo — perché conferma l’impegno dell’Istituto a investire nell’innovazione digitale, integrandola con il percorso di cura del paziente anziano. Il progetto ci ha permesso di supportare a domicilio chi è sottoposto a dialisi peritoneale, attraverso una figura di riferimento in grado di monitorare, in collegamento video, la corretta esecuzione di una procedura altrimenti eseguibile solo in ospedale. Alla base del nuovo approccio c’è una visione strategica orientata a migliorare la qualità della vita del paziente, riducendo stress e disagi legati agli spostamenti. Un risparmio di tempo e risorse economiche, sia per l’organizzazione sia per il paziente stesso. In prospettiva, stiamo lavorando allo sviluppo di sistemi sempre più connessi, per rafforzare la sanità in maniera capillare sul territorio e abbattere la barriera delle ospedalizzazioni. È nostra intenzione incrementare il numero di servizi a distanza tramite telemedicina. Nel frattempo, in collaborazione con l’Univpm, stiamo mettendo a punto nuovi modelli organizzativi di gestione della malattia attraverso percorsi diagnostico-terapeutici digitali”. Il progetto è stato votato da due giurie: una scientifica (composta da giornalisti e esperti di comunicazione, del digitale e dell’innovazione) e l’altra popolare. Al centro c’è la dialisi peritoneale, nient’altro che una metodica sostitutiva per i pazienti con insufficienza renale cronica terminale, che si avvale delle capacità depurative e ultrafiltrative del peritoneo del paziente. Per l'esecuzione del trattamento è necessario il posizionamento del catetere peritoneale, un tubo sottile in silicone che fuoriesce dalla cute tramite un sito detto ‘exit-site’. Il piano contempla anche una novità a livello organizzativo: per i pazienti non autosufficienti che non hanno a disposizione caregiver, l'Inrca ha formato Oss chiamati a garantire cure a domicilio. Sono 20 oggi le persone assistite con la teledialisi e con i caregiver dell'Istituto.

Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’Assessore Regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini: “La Regione Marche - afferma - è impegnata a potenziare la sanità marchigiana, creando un sistema sempre più efficiente, equo, senza sprechi, vicino alle persone e accessibile a tutti i cittadini, anche dalla popolazione che risiede nelle aree interne. In questo scenario la tecnologia gioca un ruolo essenziale. Con il progetto di dialisi a domicilio e di video-assistenza per i pazienti, l’Inrca si conferma ancora una volta un centro d’eccellenza, in grado di centrare in pieno gli obiettivi che ci siamo dati”. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
n.5 - 2024
Nell’ambito del G7 Salute si è parlato di invecchiamento attivo. Evento INRCA alla Loggia dei Mercanti
 
 
 
 
 
 

Ufficio COMUNICAZIONE INRCA

 

Vita sociale, non sedentaria e all’aria aperta. I segreti per mantenere la salute nonostante l’avanzare degli anni sono divenuti, nel tempo, letteratura scientifica grazie all’INRCA, l’Istituto di ricovero e ricerca specializzato in ambito geriatrico e gerontologico, sempre più attivo nella cura dei soggetti anziani, nello studio sulla longevità attiva e nell’aumentare la qualità della vita in età avanzata. Di questo si è parlato lo scorso 12 ottobre, nell’ambito di un evento Inrca nel contesto del G7 Salute di Ancona. “

“Invecchiamento attivo o invecchiamento reattivo”, è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Ancona. Tra gli altri, il Rettore dell’Univpm, Gian Luca Gregori, il Presidente di Italia Longeva, Roberto Bernabei, Mario Pesaresi, Presidente Fondazione Marche Ac75, Franco Enrichens, Project manager del Pon Gov Cronicità di Agenas, Domenico Scibetta, Project Leader dell’Osservatorio Buone Pratiche Federsanità – Tra i relatori INRCA, oltre alla Direttrice generale Maria Capalbo, Fabiola Olivieri Direttrice Scientifica ff, Roberto Antonicelli, Direttore Cardiologia, Antonio Cherubini, Direttore geriatria Inrca.

Le Marche sono una delle regioni più longeve d’Italia e d’Europa. L’INRCA, già da tempo, ha avviato una politica di capillarità sul territorio andando ad attivare i Punti Salute per rispondere ai bisogni di una società che invecchia e mantenere servizi in luoghi soggetti allo spopolamento grazie alla telemedicina, alla telerefertazione, a postazioni tecnologicamente avanzate gestite da personale specializzato. Anche questi servizi consentono alle Marche di essere riconosciuta, come riscontrato in numerosi studi scientifici, regione dove si vive e si invecchia meglio. A livello nazionale siamo (dati Istat 2023) la terza regione d’Italia per speranza di vita. Da noi le persone vivono in media fino a quasi 84 anni, al pari della Toscana. Fanno meglio di noi solo le Province autonome di Trento e Bolzano e la Lombardia.

“La salute del futuro riguarderà una popolazione sempre più anziana e quindi il nostro lavoro è orientato verso servizi innovativi, nuove tecniche e nuove tecnologie, capillari e all’avanguardia – spiega Maria Capalbo –. L’appuntamento del G7 Salute è stato importante sia per i professionisti, in quanto proficua occasione di confronto, sia per i non addetti ai lavori che hanno avuto modo di conoscere l’impegno dei nostri medici, dei nostri ricercatori e di scoprire servizi e opportunità per la cittadinanza”

 
 
 
 
 
 
n.5 - 2024
Informare sulla salute i cittadini di Ancona: i consigli dei medici INRCA “VitAttiva”
 
 
 
 

Roberto ANTONICELLI

 

ANCONA - La salute è senza dubbio l’aspetto più importante della nostra esistenza. Far prevenzione e avere abitudini sane, come l’attività fisica o una corretta alimentazione, sono fattori fondamentali e da sempre consigliati. Per farlo, però, occorre informarsi e tenersi aggiornati sulle ultime novità che arrivano dalla ricerca. È questo l’obiettivo del nostro Istituto con ‘VitAttiva’, l’iniziativa lanciata insieme al Comune di Ancona, a Cna Pensionati e all’organizzazione no-profit Sanidoc.

La campagna di sensibilizzazione, giunta alla sua sesta edizione, si è tenuta nel mese di novembre in varie location del capoluogo dorico. Con quattro incontri, i medici Inrca hanno incontrato i cittadini per affrontare tematiche legate a: nutrizione in Geriatria, patologie prostatiche e l’umanizzazione delle cure, il diabete e malattie renali e le patologie cardio/cerebrovascolari.

“L’Inrca è sempre in prima fila in questo tipo di eventi che vogliono premiare il confronto con la popolazione — è il commento di Roberto Antonicelli, direttore Uo ‘Cardiologia-Utic’ dell’Inrca di Ancona - Di mezzo c’è l’informazione e la cultura della prevenzione, decisivi per un corretto stile di vita. Nell’incontro sulle problematiche cardiovascolari e neurologiche, come l’Alzheimer o l’ictus, sono state presentate le novità più aggiornate su queste tematiche. Argomenti sui quali stiamo svolgendo importanti ricerche di livello internazionale, come il Jacardi, uno studio promosso dall’Ue, del quale l’Inrca fa parte, focalizzato sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari e del diabete. Oppure il programma Cv-Risk, sviluppato con i più importanti istituti cardiologici di ricerca in Italia. Mai dimenticare il vecchio detto ‘Meglio prevenire che curare’”.

“L’iniziativa ha già riscosso grande interesse nelle edizioni passate - è il commento di Riccardo Luzi, Direttore sanitario INRCA - È determinante informare la popolazione sui rischi e sulle modalità di prevenzione, trattamento, recupero e riabilitazione nei confronti di alcune tra le malattie più diffuse. Il nostro istituto è da sempre attento a promuovere costantemente attività di prevenzione, facendolo in aiuto del prossimo”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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n.4 - 2024
Progetto Emilio: iniziata la fase finale della sperimentazione
 
 
 
 

Mirko DI ROSA
Lorena ROSSI

 

Il progetto EMILIO ha l’obiettivo di migliorare l'autosufficienza e contrastare l'isolamento sociale degli anziani autosufficienti che vivono in una struttura assistita. Il prototipo può gestire un set completo di servizi supportando vari casi d'uso per aumentare il loro comfort, vitalità e sicurezza. I servizi sono forniti in modo intuitivo e adatti all'uso da parte del pubblico di destinazione. A tal fine, un'infrastruttura IoT (Internet of Things) è installata nella residenza dell’utente, osservandone le attività quotidiane e interagendo vocalmente quando necessario.

La fase finale del progetto è focalizzata sulla validazione completa del prototipo in ambienti di vita reale.

La sperimentazione è strutturata in due fasi:

• Un pre-pilot, condotto in Romania e Italia, che ha lo scopo di testare la struttura del sistema integrato concentrandosi solo su alcuni servizi forniti dalla soluzione Emilio. Il test verrà condotto in ambiente domestico e con utenti selezionati. Infatti, i partecipanti saranno anziani che vivono in modo indipendente nelle proprie case senza particolari esigenze di cura, che hanno già partecipato a precedenti attività del progetto e che hanno accettato di testare il sistema.

• Un pilot che mira a verificare l'usabilità e l'accettabilità del sistema Emilio e la percezione di solitudine in residenti di strutture assistenziali. Lo studio durerà 4 settimane e verrà condotto in Italia, in collaborazione con la struttura ISRAA di Treviso, e in Belgio nella residenza Arthur del partner Vulpia. Questa fase coinvolgerà anche i professionisti che lavorano in tali strutture, per comprendere appieno la loro esperienza con il sistema.

Gli obiettivi principali della sperimentazione sono:

• lo studio dell'effettivo impatto del sistema nella vita quotidiana degli anziani

• l'analisi dell'accettazione della nuova tecnologia

• la raccolta di dati per la valutazione delle prestazioni e dell'impatto del sistema sulle abitudini degli anziani che vivono nelle strutture

Il focus specifico del progetto Emilio è orientato al coinvolgimento dell'utente finale sia nelle definizioni di concept/design che nella gestione delle fasi di validazione. I soggetti che testano il sistema Emilio sono formati e supportati in tutte le fasi del processo di sperimentazione.

Nella fase di progettazione, per raccogliere opinioni diverse in merito alle aspettative e all'utilità dei servizi offerti da Emilio, sono stati coinvolti sia professionisti che potenziali clienti. Inoltre i potenziali utenti sono stati coinvolti anche nella progettazione dell’interazione vocale. Gli aspetti principali su cui si è focalizzata l'attenzione sono stati l'estetica, la personalità e l'interazione dell'Assistente Vocale (VA). Sono stati raccolti feedback da potenziali clienti coinvolti in Belgio, Italia e Romania.

Particolare attenzione è stata prestata alla valutazione dell’impatto del sistema dal punto di vista etico-legale. È stata svolta una fase di verifica preliminare per valutare diversi contesti nazionali (leggi, politiche, servizi di assistenza domiciliare) che potrebbero avere un impatto sulla fase di sperimentazione e sul futuro utilizzo del prodotto. Per la fase di sperimentazione sono stati identificati questionari specifici per ciascuna delle dimensioni identificate come rilevanti, con particolare attenzione alla solitudine. La definizione del protocollo di test per la sperimentazione sul campo ha ricevuto particolare attenzione, al fine di selezionare metodi di ricerca innovativi per lo studio dell'impatto del sistema Emilio.

Durante il test in ogni sito verranno creati team di supporto, tra cui uno specialista ICT e uno specialista dell'assistenza, per fornire supporto in tempo reale all'utente finale che forniranno supporto in loco e promuoveranno la motivazione e la fiducia degli utenti.

Per tutto il periodo di utilizzo della soluzione è stata implementata una procedura di valutazione continua che sarà seguita alla fine da una valutazione più approfondita. I risultati potranno fornire ulteriori indicazioni alla progettazione, per perfezionare in modo iterativo sia il servizio che l'infrastruttura e supporteranno la definizione finale del Business Plan

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Giacomo Cucchieri
Direzione Scientifica IRCCS INRCA
direzionescientifica@inrca.it
 
 
 
 
Tiziana Tregambe, Marzio Marcellini
Comunicazione IRCCS INRCA
comunicazione@inrca.it