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Newsletter Numero 4 - 2023 IRCCS INRCA
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Articolo 1 o Data Palazzina Covid
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n.4 - 2023 Corso accessi vascolari INRCA Ancona - “Quando le persone fanno la differenza”
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Salvatore IUORIO Lioudmila SINKOVETS Daniele CARACENI
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Dedizione, competenza e passione per il proprio lavoro. Queste sono le qualità che uniscono un gruppo di professionisti. Nell’articolo andremo a trattare quelle che risultano essere le nozioni teoriche e pratiche inerenti al corso in descrizione. Il paziente anziano, nel totale della sua fragilità, presenta un grande problema, ovvero quello inerente al patrimonio venoso. Come ben si sa, a circa il 90% dei pazienti ricoverati viene posizionato un device intravenoso, questa manovra è di routine in tutti i reparti. Purtroppo però, la scarsità e la fragilità del patrimonio venoso dei pazienti anziani, richiede una grande competenza sia nell’impianto che nella gestione di cateteri venosi. Nell’eventualità di difficoltà nella manovra, come nel caso di vene non visibili e non palpabili, si ricorre all’aiuto dell’ecografo. L’utilizzo di tale apparecchio da parte di infermieri, durante la manovra di posizionamento dell’accesso venoso, presso il nostro istituto, è ancora molto poco diffuso, tuttavia però, il numero delle richieste per posizionare l’accesso venoso “difficile” è in costante aumento. Per far fronte a questa problematica, un gruppo di professionisti provenienti da varie unità operative ma accomunati da ampie competenze nel campo degli accessi vascolari, ha organizzato un corso mirato ad avvicinare il personale infermieristico all’utilizzo di questa metodica, per l’impianto di cateteri periferici di tipo Minimidline. Il gruppo di docenti è così composto: Dott. Salvatore Iuorio, Direttore UOC Anestesia e Rianimazione; Dott.ssa Lioudmila Sinkovets, UOC Anestesia e Rianimazione, Responsabile medico Team Accessi Vascolari; Dott. Daniele Caraceni, UOC Cardiologia; Domenico Perrotti, Inf. Professionale PS Osimo; Antonio Pio Tortorelli, Inf. Professionale Cardiologia; Marisa Gabbanelli, Inf. Professionale Blocco Operatorio, Team Accessi Vascolari; Antonio Sdeo, Inf. Professionale Blocco Operatorio, Team Accessi Vascolari; Valentina Giorgini, Inf. Professionale Blocco Operatorio, Team Accessi Vascolari; Elena Cesaretti, Inf. Professionale Blocco Operatorio, Team Accessi Vascolari. A partire dal 15 settembre 2022, sono state realizzate quattro edizioni di durata di nove ore ciascuna. Nella prima parte, quella teorica, in modo interattivo sono stati affrontati argomenti come indicazioni e controindicazioni al posizionamento dei cateteri venosi, algoritmi decisionali della scelta del catetere adatto al paziente, tipi di device attualmente in utilizzo, complicanze legate alla metodica, tecnica di impianto ecoguidato del catetere Minimidline e infine, la gestione post impianto. La seconda parte, quella pomeridiana, è dedicata completamente alla pratica dell’utilizzo dell’ecografo, alla valutazione ecografica del patrimonio venoso, alla scelta del vaso idoneo, all’impianto ecografico del catetere Minimidline e ovviamente, alla gestione post impianto. Il numero dei partecipanti per edizione é di massimo 16 persone, in modo tale da rendere proficuo ed efficiente, il lavoro per stazioni di piccoli gruppi. I manichini/fantoni per l’impianto sono rigorosamente realizzati dai nostri docenti, utilizzando cosce di tacchino, con il fine di rendere il più realistico possibile lo scenario, e dunque, di formare al meglio i partecipanti. Dimostrazione di come, seppur con costante mancanza del personale infermieristico disponibile, sia docenti che discenti, le varie edizioni del corso vengano ugualmente svolte attraverso impegno e dedizione, con la speranza che sia di arricchimento per chi lo segue ma soprattutto che i pazienti ne traggano il maggior beneficio
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n.4 - 2023 L’INRCA partecipa al progetto PRECaiSE - Uno studio per ridurre il rischio di caduta attraverso una riabilitazione personalizzata
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Flora D'AMBROSIO Cristina GAGLIARDI Diletta CICCONI
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Nell’ambito della Ricerca dell’Istituto, è appena stata avviata la seconda fase del progetto Precaise. Di cosa si tratta? Di uno studio finanziato dall’Unione Europea e mirato allo sviluppo di uno strumento di riabilitazione basato sull’elaborazione di un training di allenamento personalizzato. L’obiettivo è il rafforzamento degli arti inferiori e dell’equilibrio, fruibile in autonomia da remoto tramite una piattaforma digitale (App DigiRehab). Nel concreto, dopo una prima fase di reclutamento dei soggetti under 65 che presentano determinate caratteristiche, ad essi viene fornito gratuitamente un tablet dove, attraverso questa App, essi possono svolgere un programma di esercizi fisici della durata di 3 mesi. L’app potrà essere utilizzata anche da smartphone. Questo programma consente un complessivo miglioramento delle condizioni fisiche, una migliore qualità di vita e una diminuzione del rischio di caduta oltre ad un minor bisogno di assistenza sanitaria e domiciliare. L’Inrca partecipa insieme ad altri partner Europei ad un trial sull’applicabilità di tale sistema in diversi paesi con forme di assistenza sociale e sanitaria differenti. In merito a questo progetto estremamente interessante, la Direttrice Generale ha sottolineato “siamo sempre più orgogliosi dei risultati che nelle varie aree di attività del nostro Istituto, vengono raggiunti. La nostra ricerca geriatrica e gerontologica è sempre più vicina alla popolazione anziana, sia attraverso lo studio a livello biomedico per lo sviluppo di un invecchiamento attivo, sia attraverso applicazioni tecnologiche in grado di migliorare la qualità della vita delle persone. Riuscire a mantenere gli anziani al loro domicilio, permettendo loro di rimanere attivi anche attraverso progetti come Precaise, rappresenta di certo un importante risultato, uno tra i tanti che l’Inrca sta sperimentando”. Anche l’Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha plaudito a questo progetto ribadendo: “questo è uno dei numerosi progetti che l’Inrca sta portando avanti, nell’ambito di tecniche innovative applicate sia a livello clinico/assistenziale sia nella gestione domiciliare dell’anziano. Un Istituto di ricerca in ambito geriatrico che per la nostra Regione rappresenta un punto di riferimento, con tecniche e strumenti sempre più al passo con i tempi”. In questa fase il progetto prevede il reclutamento, entro l’8 Ottobre, di soggetti di età superiore ai 65 anni con disturbi dell’equilibrio e/o della deambulazione, che potranno utilizzare l’applicazione DigiRehab in maniera semplice ed autonoma. I risultati verranno poi elaborati per uno studio scientifico che terrà conto del miglioramento delle performance individuali e minor bisogno di assistenza sanitaria e domiciliare. Info: Dott.ssa Diletta Cicconi – Project Manager – Cell.: 3332375663
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n.4 - 2023 Parlando di sicurezza sul lavoro: il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - questo sconosciuto
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Sebbene il lavoro offra molti benefici, da quelli economici, alla crescita delle competenze, alla stimolazione dell’interazione e dei rapporti interpersonali, benefici psicologici, esso presenta, sul posto di lavoro, anche molteplici pericoli per la salute e la sicurezza delle persone. Dalle sostanze chimiche, agli agenti biologici, fattori fisici, condizioni ergonomiche avverse, allergeni, incendio, una complessa rete di rischi per la sicurezza e un'ampia gamma di fattori di rischio psicosociale. Di fronte alla crescente complessità delle procedure aziendali e al fatto che al Lavoratore possa essere chiesto, con una frequenza superiore al passato, di adeguarsi al loro mutamento, occorre prestare attenzione per favorire i processi di apprendimento e di attuazione di queste azioni, non solo per il conseguimento dell’obiettivo aziendale, ma anche per la sicurezza dei dipendenti. Il Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro è un documento che racchiude tutte le norme varate in materia di sicurezza sul lavoro e riguarda tutto il personale, da quello dipendente a quello autonomo o parasubordinato.In tal senso, una figura determinante, che funge da intermediaria fra Datore di lavoro e personale, è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, (RLS) il quale ha il compito di controllare e stimolare il rispetto delle regole in materia di sicurezza del personale da parte del Datore di lavoro, partecipando attivamente alla valutazione dei rischi, alla messa in atto di piani e programmi di prevenzione dedicati alla tutela della sicurezza e della salute fino ad arrivare alla supervisione degli obblighi del Datore di lavoro, dei dipendenti stessi e del Medico competente. In sostanza, tramite questa figura, il personale ha la possibilità di partecipare attivamente al sistema di valutazione e prevenzione dei rischi dell’ambiente in cui opera, attraverso quel meccanismo procedimentale, che deve essere adottato ai sensi della normativa in materia secondo un modello partecipativo. Al RLS infatti, sono attribuiti alcune fondamentali prerogative, riassumibili nei seguenti diritti: diritto alla formazione; diritto all’informazione, ossia il diritto di ricevere e dare tutte le informazioni utili al fine di “neutralizzare” le situazioni rischiose, anche se “il rischio zero non esiste”; diritto alla partecipazione, cioè il diritto di prendere parte effettiva al procedimento di valutazione e prevenzione dei rischi sussistenti all’interno dell’ambiente lavorativo; diritto ad accedere ai luoghi di lavoro, a partecipare alle riunioni previste dalla normativa, a ricevere le informazioni e la documentazione aziendale sui rischi e sulle misure relative, sugli impianti, ambienti e organizzazione del lavoro nonché quelle dei servizi di vigilanza, e altro ancora. La figura del RLS introdotta ufficialmente con il D. Lgs. 626/1994, e in ogni caso in linea di continuità con quanto già previsto dall’art. 9 dello Statuto dei Lavoratori (Legge 300/1970), ha ricevuto ulteriore definizione tramite il D. Lgs. 81/2008 (il sopra citato T.U. in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), parzialmente modificato dal D. Lgs. 106/2009. Per svolgere le proprie funzioni di rappresentante, il Lavoratore deve disporre del tempo, degli spazi e dei mezzi necessari al loro svolgimento senza tuttavia perdere la propria retribuzione ma soprattutto senza subire pregiudizio alcuno a causa di esse. Per contro, deve rispettare il segreto in ordine alle informazioni presenti nel documento di valutazione ed ai processi lavorativi e gestionali di cui viene a conoscenza nell’esercizio delle proprie funzioni. Ecco, quindi, poter considerare quanto la nomina del RLS è fondamentale poiché dà voce alle esigenze del personale. Se i luoghi di lavoro sono più sicuri, anche i Lavoratori opereranno meglio!
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n.4 - 2023 Intervento non farmacologico - Mindfulness Based Interventions (MBIs) con pazienti con malattia di Alzheimer in fase iniziale e i loro familiari per favorire la qualità della vita e rallentare il decadimento cognitivo
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Anna VESPA Maria Velia GIULETTI
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L’INRCA si fa fautore di ricerche e sperimentazioni cliniche in campo geriatrico in particolar modo nel campo delle malattie neurodegenerative. Un innovativo trattamento non farmacologico si è rilevato essere particolarmente indicato come prevenzione secondaria della degenerazione per pazienti Alzheimer allo stato iniziale e prevenzione dello stress e riduzione del carico assistenziale nel familiare. Gli studi mediante neuroimaging hanno dimostrato che gli effetti della pratica con Mindfulness (MBIs) sono un’attivazione di molte aree cerebrali in contemporanea, l’aumento dell’attenzione, oltre che il miglioramento della qualità della vita e del tono dell’umore. Inoltre potenziano il funzionamento del sistema immunitario. Per questi motivi sono considerate pratiche cliniche utili come prevenzione primaria e secondaria della salute. Esse comprendono: la capacità di osservare senza giudicare i contenuti emotivi e di pensiero sia attraverso il corpo (esercizi di riequilibrio emotivo, psico-sintesi, bioenergetica) sia mediante il rilassamento fisico). La sperimentazione del Mindfulness Based Interventions (MBI) è risultata efficace in uno studio pilota finanziato dal Ministero della Salute sulle seguenti dimensioni psico-emotive e cognitive di questi pazienti e sulla riduzione dello stress del familiare. La sperimentazione prevedeva incontri settimanali per sei mesi in gruppo considerando la socializzazione un aspetto fondamentale di stimolo al paziente. I risultati sui pazienti affetti da demenza di Alzheimer allo stato iniziale trattati con Mindfulness sono stati i seguenti: nessun peggioramento nel decadimento cognitivo e- miglioramento dell’attenzione; miglioramento della qualità della vita; Miglioramento della depressione; riduzione dei sintomi neuropsichiatrici.
I pazienti affetti da demenza di Alzheimer allo stato iniziale non trattati del gruppo di controllo mostrano un peggioramento nelle capacità cognitive, nella qualità della vita e nel tono dell’umore dopo sei mesi. I risultati sui familiari sono stati i seguenti: miglioramento della qualità della vita; superamento del carico assistenziale; miglioramento della depressione.
Conclusioni L'allenamento MBI è efficace nell'aumentare la qualità della vita e prevenire un peggioramento nel decadimento nei pazienti con demenza di Alzheimer in stadio iniziale. Inoltre è un utile strumento di superamento dello stress del familiare. Sulla base di questi risultati l’IRCCS INRCA propone un servizio per i Pazienti Alzheimer e i loro Familiari, considerando la prevenzione primaria (per familiari) e secondaria (per pazienti) una Mission fondamentale dell’Ente. Pubblicazioni scientifiche Giulietti MV, Spatuzzi R, Fabbietti P, Vespa A. Effects of Mindfulness-Based Interventions (MBIs) in Patients with Early-Stage Alzheimer's Disease: A Pilot Study. Brain Sci. 2023 Mar 13;13(3):484. Vespa A, Fabbietti P, Giulietti MV. Study of the effects of mindfulness training on quality of life of patients with Alzheimer's disease and their caregivers (Dyad Mindfulness Project).Aging Clin Exp Res. 2022 Jan;34(1):65-71. Spatuzzi R, Vespa A, Fabbietti P, Ricciuti M, Rosati G, Guariniello L, Verrastro MAF, Attademo L, Giulietti MV. Elderly Helping Other Elderly: A Comparative Study of Family Caregiver Burden Between Patients With Dementia or Cancer at the End of Life. J Soc Work End Life Palliat Care. 2022 Jan-Mar;18(1):96-108. Vespa A, Spatuzzi R and Giulietti MV. Mindfulness, Emotive Cognitive Balance and the Good AlzheimerDiseases: Towards a New Paradigm?. Gerontol Geriatr Res. 2020; 6(2): 1045. Giulietti Maria Velia, Anna Vespa, Stefano Berti, Guido Gori, Marica Ottaviani, Cristina Meloni1, Paolo Fabbietti, Giuseppe Pelliccioni1, Lucia Paciaroni1, Roberta Spatuzzi. Structure of Personality at Intrapsychic and Interpersonal Levels and Depression of Caregivers of Patients Affected by Alzheimer’s Disease: Which Psychotherapeutic Approach? Advances in Alzheimer’s Disease, 2018, 7, 103-118 Vespa A, Spatuzzi R, Fabbietti P, Penna M, Giulietti MV Association between care burden, depression and personality traits in Alzheimer's caregiver: A pilot study. PLoS One. 2021 Sep 29;16(9):e0251813. Spatuzzi R, Giulietti MV, Romito F, Reggiardo G, Genovese C, Passarella M, Raucci L, Ricciuti M, Merico F, Rosati G, Attademo L, Vespa A. Becoming an older caregiver: A study of gender differences in family caregiving at the end of life. Palliat Support Care. 2022 Feb;20(1):38-44. Vespa A, Gori G, Spazzafumo L. Evaluation of non-pharmacological intervention on antisocial behavior in patients suffering from Alzheimer's disease in a day care center. Arch Gerontol Geriatr. 2002 Feb;34(1):1-8. Per informazioni rivolgersi a INRCA 0721 8003906, 3389543922
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n.4 - 2023 Pubblicazioni Scientifiche
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Anestesia spinale toracica segmentale per colecistectomia laparoscopica con tecnica "ipobarica” I Dott. Vincenzi P, Stronati M, Garelli P, Gaudenzi D, Boccoli G e Starnari R. hanno pubblicato sulla rivista Local and Regional Anesthesia un lavoro intitolato “Segmental Thoracic Spinal Anesthesia for Laparoscopic Cholecystectomy with the "Hypobaric" Technique: A Case Series”.
Diversi studi hanno applicato l'anestesia spinale lombare (SA) ricorrendo alla bupivacaina isobarica/iperbarica e ad oppioidi nella colecistectomia laparoscopica elettiva (LC), documentando una superiorità della metodica rispetto all'anestesia generale (GA) in termini di dolore perioperatorio, nausea e vomito, sebbene con una notevole incidenza di dolore intraoperatorio alla spalla destra. In questo studio, nove pazienti sono stati sottoposti a LC applicando uno schema di anestesia spinale toracica segmentale (STSA) con ropivacaina ipobarica. In questi pazienti (età media 75,7 ±17,5 anni) la STSA è stata completata senza complicazioni in tutti i pazienti, senza necessità di conversione in GA. Il tempo operativo medio e la durata della SA sono stati rispettivamente di 37,5 (±8,7) e 145,2 (±21,8) minuti. Intraoperatoriamente non sono stati segnalati dolori alla spalla o all'addome e nausea, e solo quattro e due pazienti hanno richiesto rispettivamente vasopressori e sedativi per via endovenosa. Nel post-operatorio, il punteggio medio complessivo del dolore rilevato con la Scala Visuo-Analogica, e nei primi 12 giorni dopo l'intervento è stato rispettivamente di 3 (±2) e 4 (±2). La durata mediana della degenza è stata di 2 (range = 1-3) giorni. In conclusione, la STSA ipobarica senza oppioidi sembra essere un approccio promettente per gli interventi di chirurgia laparoscopica, riportando dei benefici soprattutto in termini di insorgenza del dolore alla spalla. Sono necessari studi prospettici più ampi per convalidare questi risultati.
Vincenzi P, Stronati M, Garelli P, Gaudenzi D, Boccoli G, Starnari R. Segmental Thoracic Spinal Anesthesia for Laparoscopic Cholecystectomy with the "Hypobaric" Technique: A Case Series. Local Reg Anesth. 2023 May 8;16:31-40. doi: 10.2147/LRA.S395376. xxxxxxxxxx
Sviluppo di Indicatori di Qualità per i Servizi di Nutrizione Enterale Domiciliare (NED) nel paziente anziano
I Dott. Jukic Peladic N. e Orlandoni P. hanno pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients un lavoro intitolato “Development of Quality Indicators for Geriatric Home Enteral Nutrition (HEN) Services”
La disponibilità di prove sulla sicurezza, efficacia e orientamento al paziente dei servizi di Nutrizione Enterale Domiciliare (NED) è limitata. Nel 2015, gli autori di questo lavoro avevano condotto una ricerca nella letteratura scientifica per individuare indicatori specifici per i servizi di NED, al fine di utilizzarli come strumenti per valutare la qualità dei servizi di NED offerti dall'INRCA. Non erano però stati individuati indicatori specifici per tali servizi. In seguito, tramite un'ulteriore ricerca, è stata individuata la metodologia appropriata per la formulazione di indicatori di qualità, sulla base della quale sono stati sviluppati 8 indicatori specifici per valutare la qualità del servizio di NED destinato ai pazienti anziani. In particolare, in questo lavoro, gli autori descrivono due indicatori relativi alla struttura, due relativi al processo e quattro relativi ai risultati. Sebbene essi possano essere utilizzati per confrontare i servizi di NED destinati agli anziani e per monitorare la qualità della terapia domiciliare, la creazione di indicatori validati richiederà ulteriori sforzi congiunti da parte di esperti nel campo della nutrizione e della comunità scientifica.
Jukic Peladic N, Orlandoni P. Development of Quality Indicators for Geriatric Home Enteral Nutrition (HEN) Services. Nutrients. 2023 Jul 12;15(14):3119. doi: 10.3390/nu15143119.
Tecnologia MOSES con laser ad olmio (MoLEP) vs l'enucleazione della prostata con laser a fibra di tulio (ThuFLEP)
I Dott. Castellani D., Di Rosa M., Gómez Sancha F., Rodríguez Socarrás M., Mahajan A., Taif Bendigeri M., Taratkin M., Enikeev D., Dellabella M., Gadzhiev N., Somani BK., Herrmann TRW. e Gauhar V. hanno pubblicato sulla rivista scientifica World Journal of Urology un lavoro intitolato “Holmium laser with MOSES technology (MoLEP) vs Thulium fiber laser enucleation of the prostate (ThuFLEP) in a real-world setting. Mid-term outcomes from a multicenter propensity score analysis
Lo scopo di questo lavoro è stato confrontare la tecnologia MOSES con laser ad olmio (MoLEP) e l'enucleazione della prostata con laser a fibra di tulio (ThuFLEP) in termini di risultati chirurgici e funzionali. A questo scopo, è stata condotta un'analisi retrospettiva di pazienti sottoposti a uno dei due interventi in cinque centri, nel periodo gennaio 2020-gennaio 2022. L'analisi ha evidenziato somiglianze nelle caratteristiche di base dei pazienti nei due gruppi, ad eccezione di più alti livelli di PSA e del numero di uomini con catetere permanente nel gruppo sottoposto a MoLEP. Il tempo chirurgico mediano è stato significativamente più lungo nel gruppo MoLEP nonostante i tempi di enucleazione e morcellazione fossero simili. Il tempo mediano di permanenza del catetere e la durata del ricovero postoperatorio sono invece risultati simili tra i due gruppi. La maggior parte delle complicanze precoci osservate erano di grado Clavien ≤ 2. Ci sono state solo due complicanze di grado Clavien 3 (una per ciascun gruppo) e una di grado 4 nel gruppo MoLEP. Il tasso e il tipo di incontinenza precoce e persistente (> 3 mesi) erano simili. A 12 mesi, la proporzione di pazienti che hanno raggiunto una diminuzione (Δ) del Punteggio Internazionale dei Sintomi della Prostata (IPSS) maggiore uguale a 18 rispetto al basale era significativamente maggiore nel gruppo MoLEP, senza differenza significativa in ΔQmax > 12 ml/sec e ΔQL ≥ -3. In conclusione, i risultati di questo studio mostrano che MoLEP e ThuFLEP sono procedure sicure ed efficaci con risultati chirurgici e funzionali simili nel breve termine. A 1 anno, i pazienti sottoposti a MoLEP hanno mantenuto una riduzione sostenuta del punteggio IPSS.
Castellani D, Di Rosa M, Gómez Sancha F, Rodríguez Socarrás M, Mahajan A, Taif Bendigeri M, Taratkin M, Enikeev D, Dellabella M, Gadzhiev N, Somani BK, Herrmann TRW, Gauhar V. Holmium laser with MOSES technology (MoLEP) vs Thulium fiber laser enucleation of the prostate (ThuFLEP) in a real-world setting. Mid-term outcomes from a multicenter propensity score analysis. World J Urol. 2023 Jul 29. doi: 10.1007/s00345-023-04524-7.
Radiomica e Intelligenza Artificiale per la Diagnosi e il Monitoraggio della Malattia di Alzheimer
I Dott. Bevilacqua R., Barbarossa F., Fantechi L., Fornarelli D., Paci E., Bolognini S., Giammarchi C., Lattanzio F., Paciaroni L., Riccardi GR., Pelliccioni G., Biscetti L. e Maranesi E. hanno pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Clinical Medicine un lavoro intitolato “Radiomics and Artificial Intelligence for the Diagnosis and Monitoring of Alzheimer's Disease: A Systematic Review of Studies in the Field.”
L'uso della radiomica e dell'intelligenza artificiale applicate alla diagnosi e al monitoraggio della malattia di Alzheimer si è sviluppato negli ultimi anni. Tuttavia, questo approccio non è ancora completamente applicabile nella pratica clinica. Lo scopo di questo articolo è stato fornire un'analisi sistematica degli studi degli ultimi 5 anni che hanno incluso l'uso della radiomica e dell'intelligenza artificiale per la diagnosi e il monitoraggio della malattia di Alzheimer, al fine di migliorare gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti anziani. I risultati hanno mostrato un'eccellente performance di questo approccio innovativo nel differenziare i pazienti con malattia di Alzheimer, sia nella fase di demenza che in pre-demenza, dalle persone anziane in buona salute. In sintesi, la radiomica e l'IA possono essere strumenti preziosi per la diagnosi e il monitoraggio della progressione della malattia di Alzheimer, potenzialmente portando a diagnosi e trattamenti più precoci e accurati. Tuttavia, i risultati riportati da questa revisione dovrebbero essere interpretati con molta cautela, tenendo presente che l'imaging da solo non è sufficiente per identificare la demenza causata dalla malattia di Alzheimer.
Bevilacqua R, Barbarossa F, Fantechi L, Fornarelli D, Paci E, Bolognini S, Giammarchi C, Lattanzio F, Paciaroni L, Riccardi GR, Pelliccioni G, Biscetti L, Maranesi E. Radiomics and Artificial Intelligence for the Diagnosis and Monitoring of Alzheimer's Disease: A Systematic Review of Studies in the Field. J Clin Med. 2023 Aug 21;12(16):5432. doi: 10.3390/jcm12165432.
Riccardo Sarzani
I Sintomi muscolari non sono dovuti alle statine In questo nostro lavoro, già proposto per un special research award e già scaricabile nella sua forma pre-proof, dimostriamo con un semplice studio basato sul noto questionario SAMS che i sintomi "muscolari" spesso attribuiti alle statine non hanno invece nulla a che fare con le statine. Infatti pazienti ipertesi trattati con altri farmaci riportano similmente questi comuni sintomi che hanno tutt'altra origine, che andrebbe identificata, ma non sono dovuti all'assunzione delle statine. Questa "leggenda metropolitana" è stata anche alimentata da chi ha interessi nel business degli integratori ed è tuttora uno dei principali ostacoli nel mettere in sicurezza tanti pazienti che necessitano di bassi valori di colesterolo LDL.
https://www.sciencedirect.com/.../pii/S0939475323003344
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Direzione Scientifica IRCCS INRCA
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Tiziana Tregambe, Marzio Marcellini Comunicazione IRCCS INRCA comunicazione@inrca.it
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