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  • Cosa sono i tumori della prostata  

    Tumori prostatici
    La prostata è una ghiandola che produce una parte del liquido seminale rilasciato durante l'eiaculazione degli uomini. È grande come una noce, ma con il passare del tempo o a causa di patologie può ingrossarsi e dare disturbi in particolare di tipo urinario.
    Si tratta di una ghiandola sensibile agli ormoni maschili (come il testosterone) che ne influenzano la crescita.
    Nella prostata sono presenti diversi tipi di cellule. Ogni cellula può trasformarsi e diventare cancerosa ma quasi tutti i tumori prostatici hanno origine ghiandolare e sono quindi chiamati adenocarcinomi (come tutti i tumori che hanno origine dalle cellule di una ghiandola). 
    Oltre all'adenocarcinoma, nella prostata si possono trovare altri tipi di tumore come sarcomi, carcinomi a piccole cellule e carcinomi a cellule di transizione.

    Incontinenza 
    L'incontinenza urinaria colpisce soprattutto le donne e si verifica quando c’è perdita involontaria di urina. Tra le cause può esserci una disfunzione del pavimento pelvico. 

    Nelle donne può derivare da: 
    - cistite
    - cambiamenti fisici dopo una gravidanza
    - parto
    - menopausa
    - rimozione dell’utero

    Negli uomini può derivare da:
    - prostata ingrossata
    - intervento della rimozione della prostata 

    L'incontinenza da urgenza può derivare da:
    - infezioni del tratto urinario
    - calcoli
    - problemi intestinali
    - stipsi
    - Parkinson
    - Alzheimer
    - ictus
    - lesioni o danni al sistema nervoso
    - diabete
    - sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale

    È utile ricordare che alcool, caffeina, bevande gassate e dolci, agrumi e pomodori possono accelerare gli stimoli o interferire con il normale bisogno di urinare

     

  • Come si Manifestano  

    Tumori prostatici 
    Il tumore della prostata è in stretta correlazione con le cellule presenti all’interno della ghiandola che iniziano a crescere in maniera incontrollata. Questo viene classificato in base:
    - al grado (aggressività della malattia)
    - allo stadio (stato di avanzamento della malattia)

    I sintomi urinari del tumore della prostata compaiono solo nelle fasi più avanzate della malattia

    Incontinenza 
    - perdita di urina occasionale dopo un colpo di tosse o uno starnuto
    - presenza di uno stimolo a urinare improvviso

  • Vivere con le Malattie  

    Tumori prostatici
    In caso di intervento chirurgico, il paziente deve:
    rivolgersi al medico se nota qualsiasi segno di infezione, quali 
    - rossore
    - gonfiore marcato che supera di 2,5 cm il sito chirurgico
    - tensione o aumento di calore attorno alla ferita stessa
    - striature rosse nella cute vicino alla ferita
    - pus o secrezione
    - cattivo odore
    - brividi o temperatura superiore ai 37,7 °C
    - informarsi su tutte le operazioni per gestire la ferita chirurgica
    - evitare il sollevamento di pesi e attività con sforzo fisico almeno nel primo mese dopo l’intervento
    - evitare lunghi viaggi in macchina
    - evitare moto e bicicletta per almeno due mesi
    - effettuare attività fisica moderata (lunghe passeggiate o salire le scale)

    Nell’intervento di prostatectomia si presenta spesso dolore dopo l’operazione per via del meteorismo intestinale (eccesso di gas nell’intestino). 
    Oltre alla terapia con farmaci, esistono anche terapie complementari con approccio cognitivo – comportamentale e fisico, con l’obiettivo di modificare la percezione del dolore, di alterare i comportamenti che lo provocano e di dare al paziente un senso di controllo sul dolore. 
    Tra le tecniche ci sono: 
    - parlare per distrarsi
    - musicoterapia per una durata di almeno 15 minuti
    - respirazione ritmica
    - immaginazione guidata
    - rilassamento progressivo della muscolatura e massaggi

    Per approfondimenti consulta l’opuscolo. 

    Incontinenza
    E’ una delle principali complicanze che incidono in negativo sulla qualità della vita del paziente e che contribuisce ad aumentare la frustrazione ed il senso di inadeguatezza.
    Seguire una terapia di tipo comportamentale è utile non solo a curare o alleviare i sintomi, ma persino a prevenirli. 
    Si consiglia di: 
    - iniziare la rieducazione vescicale (tecniche che lavorano sul comportamento del paziente nello svuotamento della vescica) e riabilitazione dei muscoli del pavimento pelvico (esercizi di Kegel), efficaci in caso di incontinenza da vescica iperattiva
    - cambiare lo stile di vita con l’obiettivo di prevenire o gestire la patologia (ridurre il fumo, cambiare abitudini alimentari)
    - trattare le malattie che causano o accelerano i sintomi, come stipsi, infezioni del tratto urinario o diabete
    - seguire un percorso di tipo psicologico

  • Visite e Controlli  

    Tumori prostatici
    Per valutare lo stato della prostata e in alcuni casi identificare al tatto noduli, il medico può scegliere:
    - il test del PSA
    - l'esplorazione rettale
    Gli esami si eseguono nell'ambulatorio del medico di base o dell'urologo.

    Se c’è il sospetto di tumore si procede con una biopsia su guida ecografica. E’ l'unico esame in grado di identificare, con certezza, la presenza di cellule tumorali. Viene eseguita in day hospital tramite anestesia locale e dura pochi minuti. In caso di presenza di tumore si procede con una risonanza magnetica multiparametrica (RMmp), che verifica lo stadio della malattia. Anche per escludere la presenza di eventuali metastasi allo scheletro si utilizza, in alcuni casi, la scintigrafia ossea.

    Lo stadio della malattia
    Il tessuto prelevato con la biopsia assegna al tumore il grado di Gleason (che va da 1 a 5): più le ghiandole tumorali sono simili a quelle normali, più basso risulterà il valore. 
    Recentemente è stato introdotto un nuovo sistema di classificazione che divide i tumori prostatici in cinque gradi in base al potenziale maligno e all'aggressività.
    Per definire lo stadio si utilizza in genere il sistema TNM, dove T sta per tumore, N indica lo stato dei linfonodi (N:0 se non intaccati, 1 se intaccati) e M la presenza di metastasi (M:0 se assenti, 1 se presenti). Per una definizione completa dello stadio della malattia, a questi tre parametri vengono associati il grado di Gleason e il livello di PSA (antigene prostatico specifico che si verifica con un esame del sangue). 
    I tre metodi Insieme definiscono le diverse classi di rischio: 
    - basso (il più delle volte non prevede rimozione chirurgica)
    - intermedio
    - alto

    Il trattamento
    Allo stato attuale sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore della prostata, con benefici ed effetti collaterali specifici che incidono sulla vita del paziente. 
    La terapia è definita dall’Urologo in base alle caratteristiche del paziente (età, aspettativa di vita) e della malattia (basso, intermedio o alto rischio). Nel caso di anziani o pazienti con ulteriori patologie, si può scegliere di non attuare nessun tipo di terapia e aspettare sino alla comparsa di sintomi. In caso di basso rischio esistono terapie che consentono di posticipare il trattamento nel momento in cui la malattia diventa "clinicamente significativa". All’inizio si effettuano solo controlli frequenti (PSA, esame rettale, biopsia) che permettono di appurare l'evoluzione della malattia e verificare eventuali cambiamenti che meritano un intervento.
    Se la malattia è confinata nella prostata, si può optare per la prostatectomia radicale (la rimozione dell'intera ghiandola prostatica e dei linfonodi della regione vicina al tumore) che è un intervento curativo. 
    Per i tumori in stadi avanzati, la chirurgia da sola spesso non riesce a curare la malattia e si ricorre a:
    - radioterapia a fasci esterni, efficace nei tumori a basso rischio
    - brachiterapia, vengono inseriti nella prostata semi che rilasciano radiazioni 
    - ormonoterapia, riduce il livello di testosterone, ormone maschile che stimola la crescita delle cellule del tumore della prostata. I principali effetti collaterali sono: 
      • calo o annullamento del desiderio sessuale
      • impotenza
      • vampate 
      • aumento di peso 
      • osteoporosi
      • perdita di massa muscolare 
      • stanchezza
    - crioterapia, eliminazione delle cellule tumorali con il freddo
    - HIFU, ultrasuoni focalizzati sul tumore. La terapia “brucia” il tumore ma salva la prostata. Si tratta di una sonda robotizzata ad altissima precisione che emette ultrasuoni in grado di aumentare la temperatura delle cellule maligne fino a bruciare anche i più piccoli focolai tumorali. La sonda robotica opera minuscole incisioni cilindriche del diametro di 1,7 mm e lunghe 5. Permette inoltre di pianificare dal monitor le aree su cui intervenire, tramite la semplice selezione con il mouse.

    Sono in fase di sperimentazione i vaccini, che spingono il sistema immunitario a reagire contro il tumore e a distruggerlo, e i farmaci anti-angiogenici, che bloccano la formazione di nuovi vasi sanguigni per impedire al cancro di ricevere il nutrimento necessario a svilupparsi. Queste ultime forme di terapia sono indicate in pazienti con tumori in stadio avanzato.

    Il percorso avanzato di diagnosi e trattamento del tumore della prostata: unico in Italia, all’INRCA di Ancona è possibile seguire un percorso integrato altamente tecnologico per la diagnosi (effettuato con RMmp e Biopsia Fusion). Fornisce informazioni, le più precise attualmente ottenibili, su caratterizzazione (classi di rischio), quantizzazione (“quanto è”) ed esatta localizzazione delle cellule tumorali all’interno della ghiandola.
    Questi sono i presupposti essenziali per il trattamento con HIFU, il processo innovativo e mininvasivo di ablazione parziale (cioè la rimozione di non tutta la ghiandola) per la maggior parte dei tumori riscontrati. Comporta una sola giornata di degenza postoperatoria e permette la conservazione della continenza e della potenza sessuale.

    Per approfondire consulta gli opuscoli

    Incontinenza 
    Tra le visite consigliate ci sono: 
    - Visita specialistica, con anamnesi
    - Esame uroginecologico nella donna e valutazione del piano pelvico in entrambi i sessi
    - Diario minzionale
    - Test del pannolino
    - Test per valutare la mobilità dell’uretra
    - Esame obiettivo
    - Questionario
    - Eventuale esame neuro-urologico
    - Cistouretrografia
    - Esame urodinamico

  • Assistere il Malato  

    Tumori prostatici 
    Si può aiutare il paziente nella gestione della ferita chirurgica, dopo essersi informati da un infermiere, o aiutarlo nella vita quotidiana in seguito a terapie. 

    Incontinenza 
    Se il paziente soffre di una malattia neurologica cerebrale:
    - nella grande maggioranza dei casi, in fase acuta il paziente è cateterizzato e nelle situazioni meno gravi il ridotto controllo vescicale e intestinale tende a migliorare dopo le prime settimane
    - se continua l'incontinenza urinaria dopo aver rimosso il catetere vescicale, il problema non è direttamente collegabile alla vescica o all'intestino, ma a un disturbo del pensiero o di movimento, con la difficoltà di sentire lo stimolo. Queste due situazioni sono comuni nella fase stabilizzata della malattia

    Se il paziente è affetto da una malattia al midollo spinale:
    - In fase acuta solitamente il paziente è cateterizzato, pertanto è difficile comprendere se è sottesa una condizione di incontinenza o ritenzione
    - In fase subacuta, possono verificarsi episodi di ritenzione o di incontinenza urinaria anche se ha partecipato al percorso di riabilitazione. Analoga situazione si verifica in caso di malattia in età scolastica

    Un aspetto molto importante dell’assistenza è l’igiene della persona assistita. L'incontinenza e l'uso del pannolino possono favorire il nascere di un'infiammazione della pelle nelle zone inguinali e perineali (dermatiti da contatto). 

    In questo caso si consiglia di: 
    - idratare la cute perianale e inguinale
    - scegliere pannoloni anatomici e ultra-assorbenti
    - cambiare frequentemente il pannolone o la biancheria intima per incontinenza
    - utilizzare pomate a base di zinco e crema hydrogel per idratare la pelle
    - utilizzare detergenti a ph neutro per l’igiene
    - lavarsi le mani prima e dopo il cambio pannolone o vestiti, per evitare di trasferire batteri anche verso la persona assistita

    Per informazioni sulla gestione del catetere vescicale consulta l’opuscolo

  • Aspetti Medico Legali  

    Tumori prostatici 
    Il riconoscimento dell’invalidità civile è la base per poter usufruire degli altri benefici economici e assistenziali in caso di tumore alla prostata. 
    L’invalidità spetta a tutti i malati oncologici, a seconda della percentuale di riduzione della capacità lavorativa.

    Associazioni
    AIMac, via Barberini 11, Roma 
    Numero Verde 840 503 579, Tel. +39 06 482 5107, email: info@aimac.it  
    AIRC, via San Vito 7, Milano
    Numero verde 800 350 350 attivo dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 19.30
    Associazione Bianco Airone Pazienti Onlus, presso reparto di Oncologia, Ospedale Madonna del Soccorso – Via Luciano Manara 7, San Benedetto del Tronto (AP), email: pourvous@libero.it
    ASMO “Viviana Campanelli”, Associazione di Supporto Malati Oncologici, via N.Sauro 66, San Benedetto del Tronto (AP) 
    segreteria: tel. 0735 762 905 e 0735 593 457

    Incontinenza
    Per richiedere materiale utile alla cura del malato, il medico specialista deve:
    - certificare l'incontinenza e la patologia da cui deriva
    - prescrivere gli ausili di cui si ha bisogno indicando il tipo (pannoloni, traverse, cateteri...), la misura, il codice del nomenclatore ed il fabbisogno trimestrale.

  • La Ricerca  

    Tumori prostatici 
    Secondo recenti studi l’origine potrebbe essere riconducibile a un gene. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’Istituto di Ricerca di Londra: il 12% di tutti gli uomini con questa forma di tumore allo stadio avanzato ha una mutazione ereditaria nei geni coinvolti nella riparazione dei danni al Dna.
    Lo studio è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine ed è stato condotto su un campione di 692 uomini con cancro alla prostata con metastasi. Si è concentrato su 20 geni, noti per avere un ruolo nella riparazione del Dna: dai risultati è emerso che il 12% del campione aveva almeno una mutazione ereditaria in uno di questi geni. 
    La più frequente (5%) e’ risultata essere quella al gene Brca2, che nelle donne aumenta il rischio di cancro al seno, seguita dalle mutazioni al gene Atm (1,6%), Chek2 (1,9%), Braca1 (0,9%), Rad51d (0,4%) e Palb2 (0,4%).
    Si pensa inoltre che questo gene mutato possa essere un elemento non trascurabile sul settore di rischio degli altri familiari del malato, e che sia opportuno sottoporli al test sulle mutazioni del Brca2. Secondo i ricercatori, fare questo test genetico potrebbe aiutare a identificare meglio il cancro alla prostata e portare a intervenire ed effettuare diagnosi più precoci.
    In seguito a tali studi sono stati sviluppati veri e propri kit per la caratterizzazione genomica, che a breve saranno messi in commercio. 

    Incontinenza 
    L’INRCA svolge un’attività di ricerca integrata e multidisciplinare in materia di invecchiamento e cura della popolazione anziana, adottando diverse prospettive:
    • socio-economica
    • clinico-assistenziale
    • biologica
    Il Centro Studi e Ricerche Economico-Sociali per l’Invecchiamento (CRESI) conduce studi a carattere interdisciplinare, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del fenomeno dell’invecchiamento da un punto di vista demografico, sociale, economico e politico, ad integrazione della ricerca clinico-geriatrica tradizionale. Si focalizza quindi anche sulle esigenze dei famigliari caregiver e sul tema dell’incontinenza nei pazienti anziani.
    Nell’ambito della Ricerca segnaliamo questi documenti: 

    - Santini S., Carsughi A., Lamura G. (2015), Gestione dell'incontinenza urinaria in pazienti anziani. Si tratta di un’indagine di tipo qualitativo che ha approfondito i bisogni e le aspettative degli anziani con incontinenza e dei loro caregiver, e le criticità a livello sistemico (rapporto finale). Nel 2016 è stato inoltre svolto un ulteriore studio quantitativo, per rilevare appropriatezza ed efficacia del processo di distribuzione degli ausili assorbenti e il suo impatto sulla qualità di vita dei caregiver familiari (rapporto quantitativo finale);
    - Roelf van der Veen R., Versteeg M. , Mak S., Bodnarova B., Selestiakova K., Hanson E.,Andersson G., , Sara Santini S. , Quattrini S. , Lamura G. Quality of life in caregivers of dependent people affected by incontinence in Europe (2010-11): studio condotto per EUROCARERS (la federazione europea delle organizzazioni che sostengono i caregiver informali) sulla qualità della vita dei familiari che assistono persone anziane affette da incontinenza in quattro paesi europei (rapporto comparato finale);
    - Santini S., Andersson G., Lamura G., (2016) Impact of incontinence on the quality of life of caregivers of older persons with incontinence (OPI): a qualitative study in four European Countries Archives of Gerontology and Geriatrics, Vol. 63, March-April 2016 pp. 92–101, doi:10.1016/j.archger.2015.10.013. I Paesi coinvolti nello studio sono quattro: Italia, Svezia, Repubblica Slovacca, Olanda. Lo studio era di tipo qualitativo e, quindi, in ogni nazione sono state raccolte 16 interviste semi-strutturate a caregiver familiari (mogli, mariti, figli e figlie, nuore e generi) di anziani con incontinenza urinaria. Il fine dello studio era comprendere il carico assistenziale di chi si occupa di una persona anziana con incontinenza e le conseguenze dell’assistenza sul benessere dei caregiver

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