È una malattia che interessa il cervello, causando la degenerazione e la perdita delle cellule. Si tratta di un processo irreversibile e progressivo che ha un decorso graduale: pensieri e comportamenti subiscono l’effetto della malattia L’ Alzheimer causa una perdita di memoria che è molto diversa da quella causata dal normale processo di invecchiamento |
Il primo sintomo è la perdita della memoria recente, ovvero l’incapacità di ricordare fatti appena accaduti Altri sintomi sono: Se alla perdita di memoria recente si associano altri sintomi è consigliabile parlarne con il proprio medico di famiglia
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Se si notano uno o più sintomi dell’Alzheimer, il primo passo è andare dal Medico di famiglia e valutare insieme la necessità di verifiche approfondite con uno specialista (Geriatra, Neurologo, Psichiatra). È importante agire subito, sia per predisporre un adeguato intervento terapeutico che per informare e supportare la famiglia. È necessario: |
Il medico di medicina generale può chiedere la collaborazione del Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD) che garantisce il percorso diagnostico e la presa in carico terapeutica-gestionale dei soggetti affetti da demenza. Informarsi per altre sedi per gli infermieri In particolare le attività svolte dal Centro possono essere: Il personale coinvolto nel CDCD effettuerà una valutazione multidimensionale, volta ad evidenziare i disturbi cognitivi comportamentali e funzionali del paziente e i bisogni del familiare. |
La figura del caregiver è fondamentale per il paziente affetto da Morbo di Alzheimer. Se ti prendi cura di una persona che soffre di Alzheimer, possono esserti utili questi accorgimenti da adottare nella vita di tutti i giorni |
Cerca di mantenere un atteggiamento calmo, positivo e rassicurante
Non considerare i suoi comportamenti come rivolti contro di te o i familiari
Non sottolineare errori e problemi
Utilizza biglietti e promemoria
Costruisci un ambiente adatto, creando una routine quotidiana ed evitando inutili cambiamenti
Usa frasi brevi, semplici. Parla lentamente e in positivo, guarda il malato negli occhi
Non interrompere il malato mentre parla
Non iniziare la conversazione con una domanda
Siediti di fronte a lui
Evita la confusione, la presenza di troppe persone, televisione accesa o musica quando vuoi comunicare con il malato
Trasmetti tranquillità se il malato fa domande ripetitive (per esempio, chiede continuamente che ore sono). La ragione può essere la sua preoccupazione di arrivare tardi al lavoro o a casa. Di conseguenza può essere più efficace continuare a rassicurarlo che non è in ritardo piuttosto che ricordargli continuamente che ore sono
Quando capisci ciò che il malato vuole dire con qualche difficoltà (per esempio scambiando il termine “coltello” con “martello”), non correggerlo. Se lo correggi continuamente, anticipi le sue parole o parli al suo posto, puoi contribuire ad accelerare la perdita delle sue capacità di parlare. Se non capisci ciò che ti sta dicendo, cerca di indovinare la parola
Quando il malato è in mezzo a una conversazione con più persone cerca di farlo partecipare il più possibile. Rivolgiti direttamente a lui: rallenta il ritmo delle parole, annuncia il cambiamento di argomento e modera il numero di informazioni
Puoi stimolare la conversazione leggendo a voce alta
Fallo scrivere (per esempio: la lista della spesa, gli indirizzi sulle buste, un promemoria sul calendario, un diario, far copiare brevi testi di suo interesse)
?Stimolare il dialogo
C’è una serie di temi che possono stimolare il dialogo. Questi temi, se non risvegliano emozioni negative, sono ottimi argomenti di conversazione con un malato di Alzheimer. Ricorda comunque che la malattia è progressiva e per questo gli argomenti di cui parlare possono variare nel corso del tempo. Tra questi:
La famiglia: è uno dei temi più graditi. Genitori, fratelli e parenti occupano uno spazio più ampio in queste conversazioni. Sfogliare dei vecchi album di famiglia insieme al malato è un ottimo mezzo per provocare ricordi: darà l’opportunità gratificante di prendere la parola. Se il malato parla di parenti deceduti come fossero ancora in vita, è meglio continuare a parlare del parente deceduto “al passato” aumentando così la probabilità che egli stesso si renda conto da solo del suo errore. La stessa tecnica può essere applicata se chiede spontaneamente notizie di parenti deceduti come se fossero vivi. Inoltre, mostrare delle fotografie di famiglia può essere un diversivo (fototerapia) nei momenti di comportamenti disfunzionali
Il lavoro: alle donne piace raccontare della gioventù e farsi raccontare che mestiere fanno i figli e parenti. Gli uomini amano parlare del loro lavoro
Gli interessi: è uno degli argomenti di conversazione preferiti, anche se il?disinteresse per il proprio hobby è spesso uno dei primi sintomi dell’insorgere della malattia
Il tempo: è argomento abbastanza impersonale ma spesso apprezzato dal malato
Il giornale o le riviste: anche se il malato non è più in grado di leggere gli articoli, potrebbe trovare interesse nel commentare le notizie
Ricordagli ogni tanto cosa sta succedendo e chi sono determinate persone
Utilizza biglietti e promemoria
Stabilisci dei punti di riferimento attraverso agende, tabelloni, segnali sulle porte, post-it, calendari (cancellando i giorni uno ad uno), orologi (con il quadrante chiaro e un ticchettio marcato), fotografie (con i nomi scritti sotto), un eventuale registro per i visitatori
Può capitare che il malato si alzi di notte e girovaghi per casa dimenticandosi perché si è alzato. Può succedere anche che dopo essere andato in bagno dimentichi di andare a letto, dov’è il letto o che pensi sia ora di fare colazione o di uscire a fare spese. Per questo motivo è bene abituarlo a una routine che renda piacevole andare a dormire ed evitare stimoli eccessivi prima del sonno.
Prima di andare a dormire, assicurati che non debba andare in bagno o non abbia sete, caldo, freddo o altri bisogni. Spesso i disturbi del comportamento vengono scatenati da bisogni fisiologici
Sollecita l’attività fisica ed evita di fargli fare lunghi sonnellini durante il giorno
Accendi piccole luci notturne per l’orientamento. L’illuminazione della casa deve comunque essere buona, così da non indurlo ad andare a letto perché buio
Se è comunque insonne, consulta il medico per verificare se ci sono cause organiche o farmacologiche
Talvolta la persona è impaurita o in preda all’ansia. Le cause possono essere diverse come allucinazioni, confusione tra passato e presente, deliri, preoccupazioni. Purtroppo non sempre la causa è chiara e questo crea un senso d’impotenza nel caregiver. E’ comunque importante:
Mantenere un ambiente stabile e orari regolari
Dare affetto e comprensione al malato, diminuendo la frequenza con la quale i fatti che creano stati d’animo negativi possono ripetersi
Rassicurare il malato con il contatto fisico: rispondere ai sentimenti che esprime, dimostrare vicinanza
Cercare di ridurre i possibili motivi di paura
Cercare di mantenere un’atmosfera serena in casa
?Se perde la cognizione del tempo e degli spazi
Seguire una routine giornaliera può aiutare a ridurre il disorientamento temporale.
In questo caso:
Rappresenta graficamente su un foglio i principali momenti della giornata, di tanto in tanto, insieme al malato
Se ha perso il concetto dell’orologio, usa le attività della giornata per scandire il tempo (per es: “quando abbiamo finito la merenda, ecc…”)
Se pur essendo già a casa chiede di tornarci col sopraggiungere del buio, utilizza un approccio rassicurante, senza contraddirlo e cerca di distrarre la sua attenzione con altre cose
Mantieni stabile l’ambiente circostante, mettendo le cose sempre allo stesso modo;
Applica disegni o scritte sulle porte per favorire l’orientamento
Spesso il malato esce autonomamente da casa e si perde, a causa dello stato di disorientamento. In questo caso:
Garantisci frequenti passeggiate in compagnia, per ridurre l’ansia legata alla voglia di uscire;
Assicurati che abbia qualcosa con cui occupare il tempo. Il vagabondare è?spesso una conseguenza della noia;
Se la persona non è in grado di fare nessuna attività, lascia in casa un cesto pieno di oggetti. Se sono di suo gradimento li utilizzerà ricordando e simulando precedenti azioni. Questo darà un senso compiuto alla sua manualità e soddisfazione. Osserva gli oggetti più graditi ed eliminane ogni tanto alcuni per aggiungerne di nuovi.
Assicurati che il malato abbia sempre con sé un documento d’identità o anche un foglietto con l’indirizzo ed il numero di telefono. In alternativa, puoi cucire un’etichetta sugli indumenti con queste informazioni
Il malato può diventare aggressivo perché è frustrato dal “non capire”, ansioso, pauroso. Spesso succede durante azioni consuetudinarie, come l’igiene personale, il vestirsi e lo svestirsi, l’interruzione nell’esecuzione di un’attività e sostituzione con un’altra, oppure in presenza di dolore e/o malessere.
In questo caso:
sposta o attira l’attenzione della persona su uno stimolo a lui piacevole;
non insistere, rinviando ad un secondo momento la proposta attraverso un tono di voce dolce e rassicurante;
riproponigli l’attività anche attraverso altre persone.
Quando è nervoso o vaga per la casa aprendo cassetti e armadi, spostando oggetti:
Mantieni la calma, trasmettendo tranquillità;
Impegnalo con un oggetto, un fazzoletto, un foglio, una sciarpa, un quaderno;
Offrigli un bicchier d’acqua oppure un alimento di suo gusto;
Riduci gli stimoli esterni
Se un il malato delira (scambia le persone che ha vicino per sconosciuti o è convinto che qualcuno lo perseguiti o voglia fargli del male, si sente in pericolo o abbandonato, crede che estranei vivano a casa sua, non riconosce la sua immagine allo specchio o scambia i personaggi televisivi per presenze reali):
elimina tutto ciò che può causare o contribuire all’allucinazione ed al delirio;
fai attenzione ai messaggi o alle immagini della televisione perché possono turbarlo (soprattutto scene violente, notizie di lutto, momenti di grande tensione).
non contraddirlo, non negare la sua sensazione ma anzi consolalo, fallo sentire?accolto e verifica sempre il suo stato d’animo senza sminuirlo.
Con l’Alzheimer, emerge la tendenza del soggetto a dimenticare dove mette gli oggetti e accusare gli altri di averglieli rubati. In questo caso:
Non entrare in conflitto;
Rassicuralo ed aiutalo a ritrovare ciò che ha perso;
Non prendere le accuse come un’offesa personale.
Ricorda dove si trovano gli oggetti e/o dove vengono abitualmente nascosti, riducendo il numero dei possibili nascondigli (guardare anche in posti insoliti come dentro il frigorifero);
Controlla cestini di carta e sacchetto della spazzatura prima di svuotarli
Fai duplicati degli oggetti più importanti come chiavi, documenti ecc.
Assicurati che non abbia accesso ad oggetti di valore
La difficoltà nella gestione del denaro è uno dei primi problemi che si presenta nella demenza. La perdita della memoria e di associazione simbolica del denaro possono indurre la persona a pagare più volte la stessa cosa o non pagare. Per non compromettere il suo orgoglio e l’autostima, possono essere utili alcuni accorgimenti affinché continui a pagare, riducendo al minimo il rischio di errore o di frode: Assicurati che abbia sempre con sé una piccola somma di denaro, in base?alle sue esigenze effettive Addebita il pagamento di utenze direttamente sul conto corrente bancario |
La diagnosi di malattia di Alzheimer dà diritto al riconoscimento di una percentuale di invalidità civile, in base allo stadio della malattia. La domanda va presentata per via telematica: il medico certificatore (il proprio medico di famiglia) compila la certificazione medica nel sito dell’INPS e la invia. In seguito il medico dà al cittadino la ricevuta di trasmissione con il numero di certificato e stampa firmata, quest’ultima da esibire durante la visita. ?L’elenco dei medici certificatori accreditati, in possesso di PIN, è pubblicato nel sito INPS. Il cittadino - anche lui con l’ausilio del PIN - compila la domanda online inserendo il numero di certificato entro 90 giorni. Anche in questo caso ci sarà una ricevuta e poi sarà la stessa INPS poi a trasmettere la domanda alla ASL di competenza. Per compilare la domanda si può fare ricorso a Patronati, Associazioni di categoria e altri soggetti abilitati |
Il progetto di Ricerca “UP-TECH” Obiettivi principali Obiettivi secondari Il Centro di Neurobiologia dell’Invecchiamento 2. Fisiopatologica. Comprende la ricerca finalizzata alla definizione delle alterazioni che caratterizzano le malattie del cervello correlate all’invecchiamento e l’applicazione dei principi e dei metodi della medicina rigenerativa alle specifiche problematiche dell’invecchiamento. 3. xxxxxxxx della Prevenzione. E’ strettamente correlata alle due precedenti e mira a definire le procedure atte a favorire i meccanismi plastici adattativi capaci di rallentare meccanismi che contribuiscono al processo d’invecchiamento cerebrale e a ridurre i fattori che favoriscono questo processo.? Attività di formazione e informazione Attività di divulgazione? Per approfondire ... Ruolo delle mutazioni del DNA mitocondriale nella patogenesi della malattia di Alzheimer. Progetto di Ricerca Corrente 2013-2015.
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IRCCS INRCA