Il Centro di Ricerca per l’Invecchiamento è una componente essenziale della UOC di Geriatria. Alla sua attività contribuisce il personale medico e, allo stato attuale, due unità di personale a contratto che lavora all’interno di progetti di ricerca finanziati. In stretta collaborazione con il Centro opera anche l’UOSD di biostatistica ed epidemiologia clinica applicata presso il quale svolgono la loro attività due ricercatori piramidati esperti in analisi statistica per studio clinico-epidemiologici
L’attività del Centro di Ricerca per l’Invecchiamento è rivolta principalmente all’ambito clinico e si focalizza su alcune tematiche di interesse gerontologico e geriatrico, in particolare la farmacoepidemiologia geriatrica, la malattia renale cronica nel paziente anziano, il significato clinico e prognostico del deficit cognitivo e funzionale in pazienti anziani con malattie croniche, la genetica ed epigenetica dell’invecchiamento, la fragilità e la multimorbilità, la sarcopenia, e le sindromi geriatriche. Le attività di ricerca si svolgono per la maggior parte all’interno di progetti di ricerca multicentrici che comprendono la collaborazione con i principali istituti/enti di ricerca in ambito geriatrico nazionali ed internazionali
Alcuni recenti studi ai quali il Centro di ricerca ha fornito un contributo sono il progetto SCOPE (Screening of CKD among Older People across Europe) e lo studio CKD-3D
Il progetto SCOPE, iniziato nel 2015, comprende uno studio osservazionale prospettico multicentrico finanziato dalla UE nell’ambito di Horizon 2020 che ha visto coinvolto l’IRCCS INRCA in qualità di capofila di un consorzio internazionale che include Università Ben-Gurion del Negev (IL), Centro Medico Universitario di Rotterdam (NL), Università Medica di Graz (AT), Ospedale Clinico di San Carlo, Ospedale Universitario Bellvitge (ES), Università di Lodz (PL), Università Friedrich-Alexander di Erlangen-Nürnberg (DE), e Università di Uppsala (SWE). Lo studio ha arruolato oltre 2400 anziani di età 75+ in 7 Paesi e per ciascuno di essi sono stati raccolti dati clinici, funzionali, cognitivi ed economici e campioni biologici. Il valore aggiunto dello studio è rappresentato dall’uso sistematico della Valutazione Multidimensionale Geriatrica, l'unica tecnologia in grado di catturare le numerose dimensioni dello stato di salute e le loro complesse interazioni negli anziani, per la caratterizzazione clinica completa dei pazienti arruolati. La ricchezza del database generato dal progetto SCOPE permette oggi di studiare il declino della funzionalità renale mediante l’applicazione di biomarker esistenti e di potenziali biomarker innovativi, nonchè il ruolo degli indicatori di fragilità negli anziani affetti da malattia renale cronica, di esplorare la predittività dei biomarcatori esistenti e la capacità dei biomarcatori innovativi di migliorare la previsione di eventi cardiovascolari e mortalità legati alla malattia renale cronica, eseguire analisi sui costi della malattia renale cronica, testando l'impatto delle variabili demografiche, socio-economiche e cliniche, insieme al rapporto costo-efficacia di numerosi metodi di screening. Il progetto SCOPE include anche la realizzazione di output didattici, per migliorare la diffusione delle conoscenze sulla malattia renale cronica nella popolazione anziana
Il progetto CKD-3D uno studio osservazionale prospettico finanziato nell’ambito della Ricerca Finalizzata MinSal, esercizio finanziario 2013, che ha visto coinvolto l’IRCCS INRCA come capofila, l’Università degli Studi di Parma e il Centro Medico Universitario di Rotterdam (NL) (Ricerca Finalizzata – Progetti Ricercatore Italiano all’Estero). Lo studio ha arruolato oltre 440 pazienti anziani dimessi dall’ospedale per acuti con l’obiettivo di valutare l’impatto della malattia renale cronica sulla disabilità e sulla performance fisica. Lo studio include la valutazione multidimensionale geriatrica per la caratterizzazione clinica dei pazienti nonché la raccolta di campioni biologici per la determinazione di biomarcatori di funzione renale
Tra le collaborazioni principali particolare rilevanza riveste quella con l’Università della Calabria per studi sulla genetica e l’epigenetica dell’invecchiamento e delle malattie età-correlate. In questo ambito studi recenti hanno riguardato le relazioni tra i profili di metilazione del DNA e la longevità, il significato dei fattori di rischio cardiovascolare nei nonagenari e nei centenari, la metilazione del gene promoter dell’RNA ribosomale nel processo di invecchiamento
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