CLINICA E TRANSLAZIONALE |
||||
La ricerca clinica e traslazionale mira a migliorare la salute e la longevità consolidando, affinando e implementando le nuove conoscenze nella pratica clinica e incorporando osservazioni e domande cliniche in ipotesi scientifiche di laboratorio. Si tratta di un concetto bidirezionale, basato sia sull’approccio “bench-to-bedside”, attraverso il quale nuove strategie terapeutiche sviluppate attraverso la ricerca di base vengono testate clinicamente, sia sull'approccio “bedside-to-bench”, che fornisce un riscontro sulle applicazioni di nuovi trattamenti e su come possono essere migliorati. La medicina traslazionale aiuta a caratterizzare i processi patologici e a generare nuove ipotesi basate sull'osservazione diretta del paziente In tale ambito, l'IRCCS INRCA promuove programmi di ricerca per la progettazione e la sperimentazione di nuovi approcci diagnostici e terapeutici dedicati all'invecchiamento e alle malattie legate all'età (es. cronico-degenerative), con un alto impatto sulla salute pubblica |
||||
FRAGILITA' |
La fragilità è una sindrome biologica con eziologia molteplice. Essa riflette uno stato di ridotte riserve fisiologiche e di ridotta capacità di recupero che porta ad una maggiore vulnerabilità perfino a insulti di lieve entità, apparentemente innocui. In relazione al metodo diagnostico utilizzato, la sua prevalenza varia in differenti studi dal 4 al 59%, a seconda della popolazione e dei criteri utilizzati. Tuttavia, benché alcuni studi abbiano dimostrato un’associazione tra fragilità e outcome negativi (quali delirium, mortalità e declino funzionale), non esistono a tutt’oggi criteri universalmente accettati per individuare il paziente anziano ricoverato in un reparto per acuti a rischio di eventi avversi e la fragilità non è compresa nel sistema di codifica delle malattie, rendendo sostanzialmente inesistente il soggetto con fragilità a livello del sistema sanitario.
|
Joint Action ADVANTAGE - “ Un approccio globale per promuovere un invecchiamento libero da disabilità in Europa: l’iniziativa ADVANTAGE”
|
MULTIMORBIDITA' |
Sebbene non vi sia una definizione univoca, in generale si definisce multimorbilità, la presenza di almeno 2 patologie croniche in uno stesso soggetto. La prevalenza di tale condizione tende ad aumentare con l’età, raggiungendo il 30.7-57% negli anziani. Sono le donne ad esserne maggiormente affette, questo probabilmente dovuto alla maggiore longevità rispetto agli uomini. La multimorbilità si associa all’aumento del ricorso ai servizi sanitari, all’aumento della prescrizione di farmaci (polifarmacoterapia) e quindi all’aumento dei costi sanitari, ma anche ad esiti di salute negativi e in ultima analisi all’aumento della mortalità. E’ auspicabile che le cure di tali pazienti siano incentrate sulla persona anziché sulla malattia. Inoltre si rende necessario un team di cure multidisciplinare |
|
PATOLOGIE NEURODEGENERATIVE |
Le patologie neurodegenerative sono condizioni incurabili e debilitanti che comportano la progressiva degenerazione e/o morte delle cellule nervose I neuroni sono gli elementi costitutivi del sistema nervoso, che comprende il cervello e il midollo spinale. I neuroni normalmente non si riproducono, quindi quando si danneggiano o muoiono non possono essere sostituiti. Questo causa un processo che genera problemi di movimento (atassie) o di funzionamento mentale (demenze). Esempi di malattie neurodegenerative sono il morbo di Parkinson e il morbo di Alzheimer. Le demenze rappresentano la maggior parte delle malattie neurodegenerative e, di queste, l'Alzheimer rappresenta da solo il 60-70% dei casi |
|
FARMACOTERAPIA NELL'ANZIANO |
La popolazione anziana con multiple patologie croniche (multimorbidità) è in aumento. Gli anziani con multimorbidità sono ad alto rischio di polifarmacoterapia (PP), prescrizione inappropriata (IP), reazioni avverse ai farmaci (ADR), eventi avversi da farmaci (ADE). PP, IP, ADR e ADE portano ad un aumento dei costi dei farmaci e ad un eccessivo utilizzo dei servizi sanitari; inoltre ADR e ADE aumentano significativamente la morbilità e mortalità. Ulteriore problema è la sottoprescrizione dei farmaci e delle terapie non farmacologiche nel trattamento delle patologie croniche, come ad esempio la fisioterapia, la terapia occupazionale, la terapia del linguaggio
|
Progetto SENATOR (“ Development and clinical trials of a new Software ENgine for the Assessment & optimization of drug and non-drug Therapy in Older peRsons”) Il progetto è stato finanziato dall’ Unione Europea e ha coinvolto 12 istituzioni Europee. Al fine di migliorare l’appropriatezza delle terapie farmacologiche e non farmacologiche in pazienti anziani complessi che sono gestiti da parte di medici non specialisti in geriatria, il progetto si è prefisso di creare un software con la capacità di ottimizzare la terapia e minimizzare ADR, IP, PP e i costi eccessivi in pazienti anziani multimorbidi ricoverati in ospedale in reparti differenti dalla geriatria. Il SENATOR valuta le indicazioni e controindicazioni farmaceutiche, il rischio di ADE/ADR, e i farmaci potenzialmente inappropriati utilizzando criteri STOPP e START. Il software SENATOR identifica anche le interazioni tra farmaci e farmaco-malattia, inoltre indica il farmaco più economico al fine di ridurre i costi. Inoltre, il SENATOR fornisce consigli specifici individualizzati per le terapie non farmacologiche appropriate. Per verificare l’efficacia del SENATOR, è stato effettuato un RCT multicentrico, che ha incluso 1800 pazienti con multimorbilità, ospedalizzati con patologie acute, sotto le cure di specialisti non geriatri, utilizzando come misure di outcome principali: l’incidenza di ADR, appropriatezza dei farmaci e costi farmaci/cure sanitarie. |
|
SARCOPENIA |
L’invecchiamento si accompagna ad una perdita progressiva di massa, forza e potenza muscolare. Tale condizione, chiamata sarcopenia, si associa ad aumento di disabilità, ridotta qualità di vita, aumentato rischio di cadute e di morte. La sarcopenia è un fattore di rischio per la fragilità (uno stato di vulnerabilità agli eventi stressanti che contribuisce ad aumentare il rischio degli eventi avversi). La ricerca all’INRCA si propone di migliorare anche le conoscenze sulla epidemiologia della sarcopenia nella popolazione anziana in differenti setting e continuare a raffinare i criteri diagnostici per promuovere un migliore riconoscimento e trattamento.
|
Progetto Sarcopenia and Physical fRailty IN older people: multi-componenT Treatment strategies (SPRINT-T) Il progetto SPRINT-T è uno studio multicentrico di natura interventistica, coordinato dal prof. Bernabei della Università cattolica del Sacro cuore, che ha coinvolto 11 Paesi Europei e si è aggiudicato un finanziamento di 49 milioni di euro. Questi fondi sono stanziati dall’IMI (Innovative Medicines Initiative), partnership pubblico-privato sostenuta da Commissione Europea e Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (Efpia). Il progetto SPRINT-T ha l’obiettivo di fornire una chiara, obiettiva, scientificamente fondata definizione di fragilità fisica & sarcopenia (PF&S è l’acronimo in lingua inglese). Il progetto SPRINT-T ha previsto un trial clinico randomizzato su larga scala volto a verificare l'efficacia di un intervento multicomponente (basato su attività fisica, consulenza nutrizionale e tecnologie innovative) rispetto a un programma educativo su tematiche attinenti la salute nella prevenzione della disabilità motoria in anziani affetti da PF&S residenti in comunità. Questo studio clinico, fornirà informazioni sulla prevalenza di PF&S tra gli anziani Europei e metterà alla prova una nuova strategia per prevenire la disabilità in questa popolazione vulnerabile.
Progetto Glisten: Lo studio del Gruppo di lavoro della Società Italiana di Gerontologia e Geriatra (SIGG) Sarcopenia – Trattamento e Nutrizione (progetto GLISTEN) è uno studio osservazionale che ha coinvolto reparti geriatrici per acuti di 12 ospedali italiani. I dati sono stati raccolti tra il febbraio e il maggio 2014. L’obiettivo primario è stato quello di stimare la prevalenza di sarcopenia all’ammissione in ospedale e i correlati clinici definiti in accordo con i criteri definiti dallo European Working Group on Sarcopenia in Older People (EWGSOP). Inoltre si è voluta studiare la fattibilità della valutazione dell'algoritmo EWGSOP in un ampio campione di pazienti anziani ospedalizzati. |
PATOLOGIE ETA'-CORRELATE E FATTORI NUTRIZIONALI NELL'INVECCHIAMENTO |
L'invecchiamento è una delle maggiori sfide che l'Europa sta affrontando (OMS 2015). Le tendenze demografiche suggeriscono un ulteriore aumento delle disabilità e delle disautonomie legate all'età, che non hanno un impatto solo sul benessere degli individui colpiti, ma anche sulla sostenibilità dei sistemi sanitari e di assistenza sociale (Murray e Lopez 2013). Si prevede che, entro il 2060, la percentuale degli over65 aumenterà fino al 28% e quella degli over80 anni crescerà fino al 12%. L'invecchiamento è il principale fattore che determina le manifestazioni delle malattie croniche negli anziani, con il progressivo aumento della prevalenza di patologie associate alla disabilità, in particolare la cronicità, la multimorbilità e la fragilità.
|
SCOPE (Screening per la malattia renale cronica tra gli anziani in Europa) La CKD è un importante problema di salute pubblica in tutto il mondo, specialmente nelle persone anziane. Mentre la prevalenza della malattia varia tra il 10,2% e il 16,0% nella popolazione adulta, questa può raggiungere un picco di oltre il 50% nella fascia di età superiore ai 75 anni. Questo suggerisce che il futuro invecchiamento della popolazione nei paesi industrializzati sarà accompagnato da un aumento della prevalenza della CKD e delle sue complicazioni. Lo sviluppo di strategie economicamente vantaggiose per affrontare la CKD è fondamentale per garantire la qualità delle cure, la qualità della vita in età avanzata e la sostenibilità dei sistemi sanitari nell'UE. SCOPE è un progetto di 5 anni volto a valutare un programma di screening di 2 anni per la CKD in una popolazione di pazienti anziani, di 75 anni o più, in sette paesi europei, nel tentativo di indagare se e in che misura i metodi di screening attualmente disponibili possano identificare gli anziani a rischio di peggioramento della funzione renale. SCOPE ha implementato uno studio di coorte osservazionale, multinazionale, multicentrico e prospettico che prevede il reclutamento di 2.435 pazienti con età pari o superiore a 75 anni in 7 Paesi: Italia, Austria, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Polonia e Israele (NCT02691546).
Studio InCHIANTI (invecchiare in Chianti) Lo studio InCHIANTI è un grande studio epidemiologico italiano che si svolge in due paesi in provincia di Firenze; Bagno a Ripoli e Greve In Chianti. La prima raccolta dati si è svolta nel 1998-2000, successivamente i pazienti sono stati rivalutati in 5 follow-up successivi, di cui l’ultimo si è concluso nel 2018 (http://inchiantistudy.net/wp/). Lo studio è finanziato dal National Institute on Aging (NIA) ed è coordinato dall’agenzia sanitaria della Regione Toscana, dall’ Azienda Sanitaria di Firenze. La Dr.ssa Stefania Bandinelli è l’attuale principal investigator, mentre il prof. Luigi Ferrucci è il coordinatore. Lo studio InCHIANTI nasce principalmente per studiare i meccanismi che portano alla disabilità motoria negli anziani e trasferire le conoscenze acquisite in strumenti clinici che rendano possibile una diagnosi precisa e una gestione efficace dei pazienti anziani con problemi di mobilità. Tuttavia, avendo a disposizione una bio-banca ricca di campioni biologici ed essendo stati raccolti durante questi anni di progetto numerosi dati clinici, è possibile studiare altri aspetti relativi all’invecchiamento utilizzando la popolazione dello studio InCHIANTI. L'IRCCS INRCA ha iniziato a collaborare con il gruppo di lavoro InCHIANTI dalle prime fasi dello studio.
Microbiome mAnipulation through Polyphenols for managing Leakiness in the Elderly (MaPLE project) Gli anziani spesso presentano alterazioni nella composizione del microbiota intestinale, che influenzano l’immunosenescenza e il processo infiammatorio coinvolto nell’invecchiamento. L’ipotesi che ha voluto testare questo progetto italiano, oramai concluso, è che l’aumento di consumo di alimenti ricchi di polifenoli possa ridurre la permeabilità intestinale (IP) e ridurre I fattori infiammatori batterici nel circolo sanguigno, promuovendo un fenotipo metabolico benefico e protettivo negli anziani. Per testare questa ipotesi si è effettuato un trial cross-over randomizzato controllato, a singolo cieco su soggetti con età ≥ 60 anni ospiti di residenze per anziani, nel quale si è studiato l’impatto di una dieta ricca di polifenoli sui marcatori associati alla IP. Si sono poi usate colture di cellule intestinali umane per verificare la capacità dei singoli polifenoli di modulare l’IP. I partecipanti allo studio hanno seguito per 8 settimane un alimentazione ricca di polifenoli, seguita poi ad un periodo di wash-out di 8 settimane al termine delle quali si è seguito una dieta di controllo per altre 8 settimane.
|
IRCCS INRCA